Storie di una narratrice in viaggio

Oro d'autunno

02.11.20 11:52 AM Comment(s) By e.montedoro

Cielo variabile, giornate sempre più brevi, foglie che s’infiammano di calde tonalità. L’autunno, con la sua mutevolezza, è da sempre fonte d’ispirazione per artisti e poeti, che vi associano sentimenti struggenti e di malinconia. Così fece, tra gli altri, Giuseppe Pellizza da Volpedo nella tela divisionista Sera d’autunno (1903), entrata poi a far parte delle collezioni varesine custodite al Castello di Masnago.

Nella stagione di passaggio, che preannuncia l'arrivo dei primi freddi, la natura si accende del colore più prezioso. Tra le tinte dorate certamente si fa notare il Liriodendro, le cui foglie assumono in autunno una meravigliosa colorazione ambrata. Originario del Nord America, nel 1688 fu citato per la prima volta in Europa, dove si diffuse come pianta ornamentale. Complici la bella chioma e la caratteristica fioritura, da cui deriva il nome più comune di “albero dei tulipani”. Sul lungolago di Luino se ne può ammirare un bel viale piantumato, ma l’esemplare più maestoso si trova a Sirtori, nel parco brianzolo di Villa Besana. Con oltre 50 metri di altezza, quest’ultimo si classifica tra i dieci alberi più alti d’Italia (2020).

Un’altra chioma che in autunno assume colorazioni spettacolari è quella del Gingko Biloba, un essere così antico da meritare la definizione di fossile vivente! La pianta, originaria della Cina, si diffuse dapprima in Giappone e da lì arrivò nel Vecchio Continente. Il nome europeo verrebbe proprio da un’errata trascrizione del giapponese ginkyō, derivato a sua volta dal cinese yin xing ovvero albicocca d’argento (a dispetto dell’odore sgradevole dei suoi frutti). Il fascino di quest'albero sta tutto nelle sue foglie, dall’inconfondibile forma a ventaglio bilobato, che prima di cadere a terra si tingono di un magnifico giallo aureo.

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