Storie di una narratrice in viaggio

Come in un quadro di Monet

10.06.20 10:10 AM Comment(s) By e.montedoro

Una delle passeggiate estive che preferisco è lungo la ciclopedonale del lago di Comabbio . Partendo dal Parco Berrini di Ternate e proseguendo verso sud-ovest, si incontra quasi subito una bella passerella in legno che attraversa un'area di canneti. Le acque tranquille e poco profonde sono l'ambiente ideale per la vita delle ninfee e delle castagne d'acqua.
Nella serenità di questo angolo di natura è quasi impossibile non pensare ai dipinti di Monet . Nel 1883 il maestro impressionista si trasferì a Giverny, in una casa colonica con giardino, dove iniziò a coltivare le varietà di fiori che più ispiravano il suo lavoro artistico, dedicandosi alla pittura en plein air fino alla fine dei suoi giorni. Vi creò anche uno stagno per ospitare ninfee di diversi colori, che da quel momento divennero il soggetto privilegiato della sua produzione artistica.
Le ultime tele del pittore si fecero sempre più grandi, le forme dissolte nella luce, macchie di colore a suggerire una visione. Nella serie delle Ninfee il pittore riuscì a cogliere le vibrazioni dell'acqua e la mutevolezza dei riflessi. Ed è proprio questo senso di inafferrabilità, il fascino impalpabile del galleggiare, che ancora oggi ci rapisce.
Per una contemplazione immersiva del mondo acquatico di Claude Monet non può mancare una visita al Musée de l'Orangerie di Parigi.

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Uno scorcio pittoresco del lago di Comabbio dalla passerella lungo la ciclopedonale.

Se siete fortunati, potrete anche osservare le prime uscite delle nidiate di folaghe.

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